venerdì 23 maggio 2014

PERLE E PIETRE PREZIOSE SCATENANO LA CUPIDIGIA




Oro e argento sono i metalli nobili con i quali sono stati incoronatii, tutti i monarchi dell’antichità. Fino a quando non sono state scoperte le pietre preziose che sono state incastonate nei monili per impreziosirli ancora di più fino a diventare simboli di potere e di ricchezza da scatenare cupidigia, passioni selvagge e irrazionali nonché desideri inconfessabili.
Spesso sono accompagnati da cattiva fama perché portatori di sventura. Come le perle che sono all’altezza di tale primato: molte donne e regine ne hanno subito il fascino per poi soccombere sotto i colpi della sfortuna.
Se le perle sono sempre state preferite dalle regine specie  della dinastia dei Tudor, nomadi e zingare le hanno sempre rigorosamente scartate dalle loro razzie tenendosi alla larga da simili gioielli optando quasi esclusivamente per l’oro e argento perché con loro non si sbaglia facendo parte della riserva aurea di uno Stato con valutazioni ufficiali di scambio.
I gioielli con incastonate pietre preziose invece sono soggetti a oscillazioni di mercato delle aste in via ufficiale e dei mercanti traghettini che operano sottobanco o privatamente.
Le pietre più “malfamate” sono i diamanti colorati mentre zaffiri, rubini, smeraldi  sono regalati per esaltare gli occhi o le labbra della regina amate con i quali fanno pendant.
La tiara di Eleonora d’Aquitania per esempio, la regina Ginevra delle saghe celtiche era composta di diamanti e smeraldi per brillare insieme al colore dei suoi occhi. Ad Eleonora d’Aquitania  apparteneva anche una meravigliosa parure di diamanti con al centro uno grosso a forma di goccia come una sorte di lacrima a segnare il suo destino di regina amata e odiata. 
Così come la parure di diamanti e smeraldi che Eddy Fisher aveva regalato a Liz Taylor poi superata da quella di diamanti e zaffiri che le aveva regalato Richard Burton perché nei suoi occhi e nel suo amore vedeva la profondità dell’oceano.
Il diamante colorato blue Hope era incastonato in una collana appartenuta alla Regina Marie Antoinette che non le aveva portato fortuna esattamente come quello appartenuto a Rose nel Titanic.  Per non parlare del diamante rosa portatore di sventura perché coperto del sangue degli schiavi neri bambini compresi costretti a tutt’oggi a lavorar nelle miniere del sud Africa.
Le Corti Europee sono fra le più ricche del mondo perché custodi dei gioielli più favolosi che si sono tramanadati da generazioni di monarchi.
La più famosa è la parure di Mary di Danimarca che era appartenuta a Desiré Clairy quale amante di Napoleone depredato in seguito dei gioielli della  Corona divisa prima con Josephine e poi con Maria Luigia, da tutte le Corti d’Europa con Svezia e Austria in pole position.
Sempre alla Corte di Danimarca  c’e  una  magnifica tiara di smeraldi e diamanti del 1900, all’epoca appartenente alla collezione della Principessa Katharina Henckel von Donnersmarck















Fra i Paesi Arabi e Indiani ci sono gioielli di inestimabile valore. poco conosciuti al mondo occidentale che ha avuto solo il piacere di ammirare quelli dello Scià di Persia regalati prima a Soraya e poi a Farah Diba l’Imperatrice più ingioiellata della storia contemporanea la quale era riuscita a mettere in ombra, con la sua visita alla Casa Bianca, perfino Jackye Kennedy.

Ma per poco perché poi il trono del pavone non le portò fortuna così come  a tante donne a fianco di uomini di potere .Infatti anche Jackye morì abbastanza giovane: dopo una vita fra potere  dei Kennedy e i soldi di Onassis aveva puntato sui gioielli fidanzandosi con un gioielliere famoso di New York ma le pietre preziose anche a lei non portarono fortuna.



Restano ultimi ma non ultimi i gioielli della Corte d’Inghilterra che appartengono alla Regina Elisabetta dopo essere passati dai Tudor ai Windsor che sono custoditi  nella Torte di Londra oppure incastonati nelle varie tiare o corone che Elisabetta sfoggia in tante occasioni. Una delle collane della Regina Elisabetta, una parure di diamanti,  è stata prestata recentemente anche a Kate Middleton, sempre molto elegante ma un filo disadorna di gioielli forse perché il principe William ha il braccino corto.






Infatti con Kate non si è nemmeno scomodato per creare un anello su misura per il fidanzamento avendole regalatole quello di sua madre Diana, composto di diamanti e un grosso zaffiro. 
Ma Kate è ancora giovane e a farla brillare è il suo sorriso che vale più di una collana di perle. Infatti pare sia costato una crifa! 
La tiara di Cartier comunque del giorno del matrimonio fa parte del patrimonio della Corona.
Una cursiosità : l'ultima collana di perle della Principessa Diana indossata nella sua ultima serata di gala del 3 giugno 1977, due mesi prima del fatale incidente di Parigi, passata alla storia come i "gioielli del Lago de Cigni" dal titolo del balletto di Ciajcowshij al quale Diana assistette quella sera, è stata venduta all'asta per circa 400 mila dollari insieme agli orecchini che la principessa non aveva sfoggiato perchè ancora in lavorazione. Ancora una volta le perle non avevano portato fortuna trasformando l'ultimo  Galà, in una sorta di Canto del Cigno per Lady Diana Spencer.













PRINCIPI DI MONACO ANDATE A VEDERE IL FILM



RANIERI E GRACE, UNA FAVOLA REALE



Il film Grace di Monaco è stato accolto tiepidamente dal pubblico di Cannes ma sarà il pubblico delle sale a fare la sentenza.
Tante scuse per la famiglia di Monaco ma è stato fatto col cuore e con tanto rispetto dicono attori e registi del film anche se il tema trattato ha voluto evidenziare che la favola di Grace non era proprio una favola, fatta di alti e bassi come quella di tante coppie.
In realtà è stata una grande storia d’amore.








Se Grace è sempre stata fedele a sé stessa il principe Ranieri è stato sempre fedele a Grace che ha amato fin dal primo giorno in cui si erano incontrati prima delle riprese di Caccia al Ladro.
E’ bastato uno sguardo per capire che lei sarebbe diventata sua moglie e la principessa di Monaco.
Per comprendere quanto l’amore di Ranieri fosse grande e profondo, basta vederlo al funerale di Grace: incanutito, affranto, in lacrime al braccio di Caroline quando è entrato in Chiesa per la cerimonia funebre non ha avuto nemmeno la forza di alzarsi in piedi tanto era ripiegato su sé stesso.








Dopo la morte molte star gli hanno fatto l’occhiolino proponendosi per occupare il posto della Principessa Grace rimasto invece vuoto fino alla morte di lui nel 2005 perchè Grace era rimasta nel suo cuore e nella mente fino alla fine quando è andato a ricongiungersi con l'amata moglie  nell’eternità.
Per questo forse i figli sono gelosi della vita dei loro genitori che nessuna soap, film o fiction potrà mai descrivere realmente.
Perché la vita dei principi Grace e Ranieri di Monaco è stata una favola reale.


     GRACE DI MONACO
In questi giorni il film è sbarcato nelle sale e domenica sera c’era abbastanza pubblico, considerata la partita serale allo Stadio, a visionare Grace di Monaco.
E’ un bellissimo film, che alla fine ha perfino commosso con qualche lacrimuccia fra gli spettatori, me compresa.
Nicole Kidman, anche se un filo sopra le righe come sempre nei ruoli romantici come abbiamo visto in Moulin Rouge dove passava da una recitazione isterica a quella dolce ed arrendevole del finale dopo aver fatto la “scelta d’amore” che la portava alla morte, è superba a dir poco.
Non sono gli abiti né il trucco e il parrucco ma quelll’incedere elegante e silenzioso di Grace Kelly fatto di calma e di forza interiore che inducono a chi le ruota intorno a fare un naturale inchino.
Sua Altezza Serenissima è una vera Principessa perché in mezzo agli eventi catastrofici del suo Paese lei emerge in tutta la sua sfolgorante passionalità per difenderlo da qualsiasi tipo di assalto: giù le mani dalla mia famiglia.
La quale comprende anche tutti i monegaschi, “tutte brave persone che hanno diritto al rispetto avendo contribuito a fare di Monaco uno Stato Sovrano”
Le lotte intestine non mancano, come in tutte le famiglie dove ci siano un minimo di potere fra aziende e movimento di soldi, figuriamoci là dove in ballo c’è anche un trono. In questo caso vacillante stante i complotti per fagocitare questo piccolo paese, prezioso e ricco come un gioiello di inestimabile valore.
Nicole Kidman rende giustizia a Grace Kelly esaltandola nelle sue doti di grande manager che poi ha ereditato anche il principe Alberto il quale sta portando avanti la sua idea di Stato che si fa gli  “Affari Suoi” pensando comunque alle opere di bene, nel quale la principessa Grace di Monaco si è orientata con il cuore attraverso il fattore fashion (con i Balli a Corte) e quello artistico (come il Teatro del Balletto Classico che fino a qualche anno fa era molto in voga) che ha portato il Principato di Monaco a un livello di benessere invidiabile.
 Pur rispettando il diniego da parte della famiglia reale Monegasca, piacerebbe moltissimo vedere un ripensamento rendendo omaggio non solo a Nicole Kidman ma pure a Tim Roth nel ruolo del principe Ranieri perché è stato una rivelazione nell’interpretare la figura del principe  anche sotto una luce abbastanza cruda come quando dice al “parroco” di fiducia: “Ma non sei stato tu a sceglierla? Volevate tutti una principessa…” (E mi ritrovo solo una casalinga disperata che vuol tornare a far l’attrice). Questo è il succo del discorso che portano alla luce ragionevoli dubbi ed incertezze di fronte ad avvenimenti tragici che comunque Grace ha saputo risolvere brillantemente strappando al principe Ranieri un “Ti amo” che vale più di ogni “stupido trono che potremmo sostituire andando a vivere in una Fattoria per invecchiare insieme” come gli aveva sussurrato Sua Altezza Serenissima nel momento in cui Monaco stava per essere invasa dai carri armati di De Gaulle.
Ma il suo destino era già segnato e Grace di Monaco è rimasta sul trono fino alla fine dei suoi giorni.  Una tragedia sulla quale è meglio stendere un pietoso velo e guardare ai bellissimi figli di Grace e Ranieri che ce la stan mettendo tutta per essere all’altezza dei loro amati genitori.
Principi di Monaco, andate a vedere pubblicamente il film Grace di Monaco condividendolo con il Vs. popolo perché la Principessa, in una delle sue ultime interviste, voleva essere ricordata come una brava persona (V.The last interview Grace Kelly on ABC's ).https://www.youtube.com/watch?v=YeR9EiF1Axk 

Così come aveva definito tutti i monegaschi, realmente e in questo bel film.

mercoledì 14 maggio 2014

NICOLE KIDMAN UNA GRACE CONTESTATA



Nicole Kidman con il film Grace di Monaco aprirà il festival di Cannes, da alcuni anni molto accogliente per le grandi produzioni Hollywoodiane alle quali si concede il Red Carpet in prima visione. Assoluta perché è sempre molto affascinante con la sfilata delle più grandi star.

Cannes apre con la biopic della principessa Grace di Monaco che si spera chiuda un filone ormai esaurito visto i flop al botteghino.
Se al pubblico non piacciono particolarmente ancor meno ai diretti interessati come gli eredi dei grandi personaggi che si vorrebbero far rivivere perché non sempre attinenti ai fatti di facciata di Famiglie per Bene che si manifestano al mondo intero.
Invece sono caldeggiate e sostenute quando il diretto interessato è ancora in vita e la biopic è stata studiata a tavolino giusto per sostenere campagne elettorali di candidati in corsa Presidenziale come per esempio Hillary Clinton per favorirne o per promuovere se stesse come la Marina Ripa di Meana che ha scelto di persona la protagonista Carol Alt molto più bella di lei a raccontare la folle vita di Marina già letta e riletta sui rotocalchi.
Pensare che queste biopic dei contemporanei abbiano un peso per rivelazioni o a squarciare un velo, così come abbiamo visto fra le ultime con Diana-Naomi Watts e Liz e Richard  con Lindsay Lohan, è sbagliato perchè si sapeva già tutto.
Infatti questo è il problema delle biopic perché se si attengono ai fatti noti annoiano un filo mentre se si inventano con raccontini piccanti nessuno le prende sul serio, risultando alla fine dell’opera operazioni inutili.
E’ come se uno si intrufolasse nel privato pretendendo di essere il protagonista della sua vita, quando la vita l’ha vissuta il protagonista.
Infatti alla fine di queste operazioni nostalgia rimane solo la canaglia nella persona dell’interprete alla quale viene data tutta la responsabilità dell’esito infierendo su di lui come capro espiatorio in caso di fallimento. Giustamente perché gli autori non sono mai citati, come se fosse secondario il loro lavoro che viene alla luce solo quando viene  assegnato un premio, Oscar in primis.

Su Nicole Kidman pertanto, anche se accompagnata da un cast importante, si sono lanciati in anteprima tuoni e fulmini della famiglia Grimaldi, proprio su di lei che è l’unica ad aver reso giustizia al personaggio del film.
Nessuno come Nicole infatti poteva sfilare con la regalità di una Dea Perfetta come è stata la principessa Gracia Patricia Kelly che comunque rimane sempre irraggiungibile come ogni confronto tra originale e copia.

Se qualche appunto andava fatto sono sicuramente alcune mises pressappochiste, riprodotte alla carlona come si dice in gergo, nel senso che erano poco curate nei particolari sia della confezione su misura che dei capelli a punte ribelli che nessuno ha mai visto portare da Grace Kelly la quale anche vestita da “picnic” come  in Caccia al Ladro non perdeva mai in glamour ed eleganza.
Non è difficile fare un abito da sera con un pò di tulle anni 50, bustier a raso, pizzo a volontà e una coroncina in testa e voilà ecco la Principessa Grace, ma fare un semplice abitino di taffetà a fiori rifinito con i bordini in tinta e la gonna a ruota senza sembrare una mongolfiera è impresa molto più difficile e raffinata anche se ha meno visibilità.
La scelta su Nicole in un primo momento era stata approvata dai Grimaldi che tanto aveva contribuito con lo spot Chanel n.5 a rilanciare il profumo della Maison di Karl Lagerfeld legato da stretta amicizia alle principesse Caroline e Charlotte, ma durante la lavorazione del film sono stati tutti esclusi i componenti la Regal Famiglia di Monaco dalla consulenza e dal prezioso contributo che avrebbero potuto dare.
Così quel volersi assurgere a protagonisti della vita altrui senza capo né coda ha dato risultato alquanto sgraditi.
A cominciare dalla copia di Maria Callas alla quale per renderle onore hanno scelto di farla interpretare a Paz Vega che se anche della Callas non aveva nemmeno un fil di voce, non centrava nulla con questo personaggio perché Maria Callas sapeva recitare mentre la Paz sa solo sculettare. C’è differenza.
Povera Callas lei non potrà che rivoltarsi nella tomba subendo questa prova, l’ultima di una lunga serie dopo la soporifera Callas in Fanny Ardant  e l’improbabile Callas-napoletana  in Luisa Ranieri.Ma che mestizia!
Infine ecco Tim Roth nei panni del Principe Ranieri, che più che portare alla memoria il principe fa ricordare la canaglia: quando  cioè la Julia Ormond in Captives gli metteva il dito in bocca per poi finire ad accoppiarsi in bagno e quando lui violentava di brutto la Jessica Lang moglie eroica di Rob Roy.
Nicole Kidman per questo film è stata candidata all’Oscar, un tributo che si doveva perché lei in ogni modo la si giri resta sempre Nicole Kidman, la Dea che emerge su tutti specie nei film corali con altre donne che non sono mai all’altezza del suo fascino e della sua “presenza” così come è stato con Nine o come in quel film Dogville visto recentemente anche in Tv sotto forma di opera teatrale.
Un film interessante ad illustrare che questa grande “distanza” fra lei e le abitanti che vivevano intorno faceva uscire il “can che dorme” per abbaiarle addosso arrivando ad instaurare una vera e propria persecuzione con forme degenerative fino a sfociare nella violenza di gruppo e nello stupro.
Speriamo che Cannes non sia un'altra Dogville per la Kidman perché se anche i Grimaldi diserteranno l’evento poco male: non fanno mica parte del cinema.
Ma sono influenti  protagonisti nel volontariato e nella beneficienza per la raccolta fondi, sempre capeggiati da Sharon Stone (pagata una cifra, dal fondo “assistenza” ) che fanno parte degli eventi collaterali al Festival. Chiedilo a Loro.
Milioni di cittadini di buona volontà comunque non chiedono nulla e aspettano la scadenza dei redditi per dare un contributo del 5 per mille, frutto del proprio lavoro, alla ricerca o verso quanto più si sentano sensibilizzati.

mercoledì 7 maggio 2014

SUCCESSIONE AL TRONO D'INGHILTERRA




Ieri sera al Tg5 di Gianni Bilà è stato trasmesso un servizio su William e Kate e su come il popolo d’Inghilterra, dopo la tournèe da grandi star in Australia, sia propenso a farli salire al trono, tanto da indurre il principe Carlo a rinunciarvi.
Purtroppo la notizia non può essere smentita perché Buckyngham Palace non lo fa per nessuna ragione avendo fatto una sola eccezione con la querela per le foto di Kate scattate quando era nuda sul balcone.
I reali non si scompongono lasciando parlare i tabloid liberamente perché tanto a decidere è sempre e solo la Regina. Il popolo non è sovrano.
Non lo è nemmeno in Italia perché come “giustamente” dice Berlusconi a comandare è sempre e solo la sinistra. La quale non gli ha portato fortuna, questa va detto, poverino!
Così parlando dei reali per dare le notizie giuste occorre mettersi in coda al cerimoniale di Corte ed alle Tradizioni per avere un’idea delle mosse in scacchiera dove scacco alla Regina non è mai scacco matto al Re perché il consorte è il principe Filippo che come ha sempre fatto seguirà la sorte della sua Regina una volta che lascerà il trono pronto per un  Re visto che i suoi primi  eredi in linea di successione sono tutti maschi.
Difficile è dunque pensare che la Regina stravolga le gerarchie permettendo la successione al trono dei nipoti William e Kate così come è difficile pensare che il principe Carlo rinunci ai suoi diritti e che il principe William accetti di fare uno sgarro al padre. Non sarebbe di classe nobile così come dimostra nel suo modo di porgersi tanto da essere amato da tutti insieme alla consorte Kate.
Qualcuno potrebbe pensare alla vendetta di Diana la quale si rivolterà nella tomba al pensiero che Camilla arrivi là dove lei non è riuscita né come regina né tanto meno come regina madre.
Infatti è probabile che Camilla non resterà sempre Duchessa così come Filippo è rimasto eternamente principe, perché il principe Carlo la considera la sua dolce metà essendo l’altra metà del cielo passata a miglior vita come si suol dire. Insomma Carlo ha da sempre amato Camilla e questo non fa una colpa. Al cuor non si comanda.




Camilla e Carlo non temono la vendetta di Diana perché per un cornino non è il caso di scatenar l’inferno visto che Sua Altezza Reale la Principessa Diana ha ripagato il suo Carlo con tante corna da pareggiare il conto.

Diana è comunque nel cuore del suo popolo anche se Kate sta facendo di tutto, in buona fede per carità, per farla dimenticare a cominciare dal look e nel rubar la scena al suo consorte principe William portando perennemente in braccio il piccolo George, sangue del suo sangue. Middleton.

La coppia è comunque bellissima tanto che non si può non amare: tutto il mondo l’ammira e le fa onore.
Ma sono giovani e molto presi a dare un’immagine di famiglia normale tanto da suscitare molte perplessità su un eventuale salita al trono perché comporta molte responsabilità che per ora William non sembra in grado di sobbarcarsi.
La Regina Elisabetta è pazza del principino George per cui lascerà che i due nipoti lo crescano amorevolmente in attesa di succedere al trono rispettando la linea di successione perché il principe Carlo è ormai maturo per dedicarsi anima e corpo al compito di un Re d’Inghilterra.
Il principe Carlo è un fervente ambientalista già ancor prima dei tempi che diventasse una effettiva esigenza mondiale dimostrando di aver l’occhio lungo per cui, anche se non è stato un buon marito per Diana, sarà sicuramente un buon Re per il suo Paese come lo è stata la Regina Elisabetta, con buona pace di Diana.
La quale ci piace ricordarla nel suo ruolo di amorevole madre e di caritatevole assistente di tutti i bisognosi della terra. Più che una principessa, una grande donna.