giovedì 19 giugno 2014

PRINCIPESSE SUL CAVALLO


 Alle  Olimpiadi 2012 di Londra  la massima attenzione era puntata sulla corsa dei cavalli.
Una tradizione che in Inghilterra è viva più che mai grazie anche alle sfilate delle signore che vi partecipano sfoggiando cappellini fantasiosi al limite del ridicolo ai quali gli Inglesi anche di nobili casali non si sottraggono.
Ma il cappellino andato per la maggiore in questa Olimpiade era quello del fantino portato sulla graziosa testa della principessa reale Zara  Philyps che se lo contende a Charlotte Casiraghi compionessa di equitazione di Montecarlo.
Le quali scendendo in campo in ippodromo si fanno concorrenza nel superare ostacoli: quelli che la loro vita dorata non ha messo lungo il percorso.
Insomma Montecarlo vs. Londra vanno  in scena a gareggiare sportivamente perché non si sono mai create alleanze familiari.
Charlotte è figlia di Caroline che mamma Grace avrebbe tanto voluto andasse sposa al principe Carlo d'Inghilterra il quale invece scelse Lady Diana.
Caroline infatti stava a Casiraghi come Gianina Facio sta ora a Ridley Scott passando da Junot, un play boy che se lo son diviso, sia Caroline che Gianina, a tempo perso.
Lady D. invece stava a Carlo passando in  rassegna vari campioni di fauna umana per consolarsi della presenza ingombrante di Camilla. La quale aveva l’unico torto di amare Charles. La storia le darà ragione? Ai posteri l’ardua sentenza.
Zara Philyps invece è la figlia ribelle  della principessa Anna (figlia della regina Elisabetta) e Mark, sposata a un campione sportivo con il quale ha condotto una vita al galoppo perché da sempre amante dei cavalli ma anche e soprattutto per sottrarsi agli impegni di beneficenza.

Cavallerizza provetta, domina il campionato mondiale di questo sport avendo vinto il titolo mondiale ad Aache ed è stata votata dalla BBC come personaggio sportivo dell’anno 2006, stesso riconoscimento che vinse sua madre Anna ma nel 1971.
Zara è stata nominata Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico (MBE) nel 2007 per i suoi traguardi raggiunti nell’equitazione. E' molto appassionata della caccia alla volpe.

La passione equina è condivisa da Charlotte che ha coltivato fin da piccola per non dover assumere la Presidenza del Balletto di Montecarlo, fondato da Grace per alimentare il sogno di vedere Caroline brillare come étoile.
I sogni di mamma Grace, principessa di Monaco, non si sono avverati ma quelli di Grace Kelly americana sportiva e competitiva, ebbene quelli sì sono stati perfettamente assimilati da Charlotte, principessa moderna e molto presente sulla scena senza essere presenzialista.

Una dote che l’accomuna a Zara Philyps anche lei molto lanciata nella vita reale per affermarsi come protagonista al di là dei privilegi della corona.
Due principesse che, sportivamente invece di sognare su un pisello hanno preferito cavalcare un cavallo di razza per raggiungere il traguardo e vincere.
Perché nella vita non è tanto importante partecipare quanto vincere.
Se principesse si nasce, campionesse si diventa con un lungo e faticoso allenamento così come tutti i comuni mortali, che le due nobili ragazze non hanno esitato ad affrontare accettando la sfida per affermarsi al di là dei loro privilegi di casato e degli eventi mondani per raccolta fondi, determinate a conquistare un podio piuttosto che il cuore dei sudditi. I quali ormai sono un filo smaliziati verso le opere benefiche troppo pubblicizzate ma senza perdere la speranza che sulla scena arrivi la nuova Lady D.
La favola al galoppo è comunque quella più reale per continuare a farci sognare.
Vinca dunque la migliore ma Charlotte resta sempre la più charmant, diciamolo.
 Con o senza il cavallo.


TUTTI PAZZI PER UN CAVALLO

Negli spot pubblicitari degli anni 80 c’era un cavallo bianco selvaggio che correva in riva al mare ripreso al rallenty per reclamizzare il bagno schiuma Vidal Pino Silvestre.
E’ curioso che a vincere nelle ultime olimpiadi a Londra sia proprio Zara Philyps con una medaglia d’argento come cavallerizza.
Zara Philyps è il vero orgoglio della Casa Reale Windsor anche se poi il ruolo di rappresentanza e beneficenza è stato relegato a Kate Middleton, la quale è stata messa all’opera dalla Regina Elisabetta come globe-trotter.
Si fa per dire ovviamente perché a trottare al galoppo è solo Zara mentre Kate sta facendo molta strada nelle sfilate fra i sudditi per esibire il piccolo George la vera star di Casa Reale per cui beneficienza  e welfare sono passati a Camilla Duchessa di Cornovaglia vista recentemente a premiare Angelina Jolie per il suo impegno umanitario.
Zara è la nipote ribelle della Regina Elisabetta, molto amata sia dalla sovrana che da Camilla perché insieme sono appassionate di cavalli e tutte provette cavallerizza.
Ma le curiosità  non sono ancora finite perché in concomitanza della medaglia a Zara si è verificata la morte di Gore Vidal l’autore del Caligola dal quale Tinto Brass ha tratto il film Io Caligola, di Vidal. Appunto.
Un film che negli anni 70 aveva fatto molto scandalo perché la versione era di genere pornografico.
Caligola è quell’Imperatore passato alla Storia per la citazione “Il Mio Regno per Un Cavallo”.
Da qui forse l’origine dello spot Vidal bagno schiuma, con il cavallo e vedremo perché.
L’imperatore Caligola è stato anche impersonato sotto il nome di Commodo nel film Il Gladiatore di Ridley Scott che ha ideato la storia basandosi su fatti reali dell’antica Roma.
Anche Gore Vidal ha ideato la storia di Caligola basandosi su fatti reali tramandati con il passaparola da generazioni a generazioni fino ai giorni fino a diventar leggenda.
 La quale, tra le tante, racconta che Poppea moglie di Nerone facesse il bagno nel latte d’asina per idratare al meglio la sua pelle.
Gore Vidal è andato oltre senza lavorar di fantasia perché la sua teoria attualmente è stata provata scientificamente.
Per idratare al meglio la pelle l’autore aveva immerso una delle protagoniste del suo racconto (Adriana Asti nel film) in un bagno di sperma dei suoi schiavi. Il film allora era stato censurato anche se il risultato era eccellente.
Infatti in America lo sperma è stato sperimentato come base di creme di bellezza con risultati stupefacenti così come è stato illustrato nel serial NiP &


Tuck ambientato in uno studio di chirurgia plastica con due medici aperti e senza pregiudizi, che lo proponevano alle clienti come prodotto molto esclusivo nonostante di sperma se ne trovi in quantità.
Infatti  è difficile che trovi larga diffusione perché, dovendolo indicare nelle etichette, non troverebbe forse molti consensi da parte delle signore-bene che storcerebbero il naso a contatto del prodotto con quell’elemento originario.
Che sono poi la maggioranza perché non sono molte le signore disposte a farsi spalmare ia crema allo sperma così come “quelle” che non guardano in faccia a nessuno senza fare distinzione.
E’ una questione di metodo e di principio: un conto è guardare in faccia a un chirurgo che opera manualmente, un altro è guardare in basso a un manovale all’opera!


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