venerdì 11 aprile 2014

LEONI E GAZZELLE


1- DUE LEONI E UNA GAZZELLA
“Nessun contratto prematrimoniale. Mi fido di Camilla”.
Il principe Carlo è sincero.Il suo amore per Camilla è al di sopra di goni ragionevole dubbio.
Sta scritto anche nelle stelle.
La congiunzione Venere-Nettuno in bilancia di lui lo dice chiaramente: “Abbandono incondizionato verso l’essere amato”.
Un aspetto che invece non si trova nell’oroscopo né di Diana né di Camilla.
Non sonop astrologa ma al tempo del matrimonio di Carlo e Camilla mi piaceva consultare gli oroscopi in generale approfondendo i particolari.
Camilla ha Venere in Cancro quadrata a Nettuno in bilancia, mentre Diana aveva Venere in Toro opposta a Nettuno in Scorpione che tradotto significa “Vita affettiva confusa, multipla e nascosta. Adulteri”.
 Un segno per entrambe.
Dunque la tanto sbandierata fedeltà di Camilla verso il suo Carlo non è confermata dalle stelle. E’ più logico pensare a una fedeltà  verso un obiettivo prefissato come una sorta di fedeltà a sé stessa.
Sappiamo tutti invece come è finita con Diana: tanti amanti, alcuni veri altri presunti, e conosciamo la dichiarazione fatta in occasione del suo matrimonio con la quale non intendeva giurare sottomissione al marito.
Abnalizzando il tema sull’accordo sessuale, non ci sono dubbi. Fra Carlo e Camilla l’intesa è perfetta perché la Venere di lui in Bilancia è in trigono giocoso con il Marte di Camilla in Gemelli dove ci sono pure Luna e Urano congiunti. Vale a dire “forza fisica e sessuale, accompagnata da eccentricità con significativi cambiamenti nella vita affettiva”.
Insomma Camilla è una forza e non è un mistero per nessuno.
Quanto a Diana non pare di vedere nessuna armonia sessuale con il principe Carloavendo Venere in Toro lei e Marte in Sagitario lui.
Nessun aspetto, nella indifferenza più assoluta.
In compenso risulta che la principessa Diana con la sua Venere in Toro in Trigono a Marte in Vergine, congiunta a Plutone fosse tutt’altro che freddina, così come invece l’accusava Camilla. Diana era una donna di forti appetiti sessuali che, restando insoddisfatti, somatizzava con la bulinia e l’anoressia.
Era una donna vera, sensuale e calda che Carlo non poteva apprezzare, avendo pianeti in segni di aria e fuoco contro quelli di terra della principessa.
Terra bruciata appunto.
Ma se Diano con Carlo non funzionava, tutta la sua potente energia l’aveva messa al servizio dei poveri e dei bisognosi. Era sincera in questi suoi atti generosi e poteva fare ancora molto per l’Inghilterra, specie se fosse diventata Regina. Ma Diana voleva essere amata soprattutto come donna: bellissima e troppo donna, non poteva fare coppia con un uomo come Carlo con il quale era incompatibile. Stava scritto nelle stelle.
Esiste però il libero arbitrio perché le stelle inclinano ma non determinano e la Principessa, se fosse stata forte, avrebbe potuto scegliere di restare accanto al principe Carlo, sostenendo il ruolo di benefattrice e mirando al trono, lasciando Carlo tranquillamente a divertirsi fra le braccia di Camilla. Che un giorno diventerà Regina. Sta scritto nelle stelle, se non leggo male!
Carlo e Camilla hanno entrambi l’ascendente (il modo di affrontare il sociale) nel Leone: coppia regale, feroce con obiettivo comune, in perfetta sintonia.
Una Gazzella come Diana non poteva non soccombere. Sta scritto nelle stelle, ma soprattutto nella Storia.

                      2-     UN LEONE E UNA GAZZELLA


                     
 3-  IL LEONE E LA GAZZELLA


Il Leone e la Gazzella è il titolo di un Libro scritto da Stefania Ariosto ai tempi del processo Previti.
L’Ariosto aveva fatto un tour per l’Italia per promuovere il suo libro ed era stata intervistata anche da un giornalista che amava definirsi super parte. Sì, ma alla maniera di Biscardi al processo del Lunedì quando diceva: “Noi siamo super partes, però lasciate parlare Moggi”.
Infatti il giornalista, con una leggera gobba che lo rendeva molto divo, si rivolgeva all’Ariosto chiedendo stupito: “Lei si è messa contro Berlusconi ma pensa di vincere?”.
Buon uomo toccando la vostra gobba forse sì, poteva rispondere l’Ariosto ma lui le avrebbe preso la parola per spiazzarla: “Gobba? Quale gobba?”






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